Chi può essere colpito da fibromialgia?
Chiunque può sviluppare la fibromialgia, ma tale malattia colpisce più frequentemente le donne rispetto agli uomini. La fibromialgia può insorgere in persone di qualsiasi età, anche in bambini, ma più frequentemente esordisce nella mezza età e la possibilità di soffrirne aumenta con l’aumentare dell’età. La fibromialgia può svilupparsi in soggetti di tutte le razze ed etnie, senza particolari differenze.
E’ noto che alcune malattie, se presenti, possono incrementare il rischio di sviluppare la fibromialgia. Tra di esse vi sono le malattie reumatologiche (artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico, spondilite anchilosante e spondiloartropatie), l’artosi, il mal di schiena cronico, la sindrome ansioso-depressiva, il colo irritabile.
La causa della fibromialgia non è nota, ma gli studi dimostrano che le persone con il disturbo hanno una maggiore sensibilità al dolore, quindi provano dolore a seguito di stimoli che non sono in grado di generare dolore nelle persone che non ne sono affette. Studi di imaging cerebrale e altre ricerche hanno documentato nelle persone con fibromialgia la presenza di alterazioni nei percorsi neurali che trasmettono e segnalano il dolore. Questi cambiamenti possono anche contribuire all’affaticamento, ai disturbi del sonno e ai problemi cognitivi che molte persone sperimentano.
E’ stato ipotizzato che alcuni geni possano favorire l’insorgenza della fibromialgia, ma ciò non fa della fibromialgia una malattia ereditaria. E’ infatti molto frequente che tale malattia si sviluppi in soggetti che non hanno una storia familiare suggestiva.